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Chi è e cosa fa lo Psicologo?

15/01/2019

Chi è e Cosa fa lo psicologo? Facciamo chiarezza!
Viene considerato comportamento accettabile e saggio quello di andare dal dentista quando si ha mal di denti, dall’oculista per un controllo della vista, dall’ortopedico se sentiamo dolore ad un arto…Ma risulta ancora oggi difficile, per molte persone, richiedere una consulenza psicologica.
Perché? La figura dello psicologo, definito scherzosamente “strizzacervelli”, è sempre stata avvolta da un alone di mistero; attorno a questo professionista della salute mentale si sono creati e consolidati, negli anni, alcuni falsi miti e pregiudizi dettati dall’ignoranza (non conoscenza), dal senso comune e dal timore di essere etichettati come “matti”.
Ma è così?

Se vado dallo psicologo sono pazzo?
Molti si vergognano di far sapere ai familiari o alla propria cerchia di amici di seguire un percorso di supporto psicologico… “Chissà cosa penserebbe la gente di me…”Recarsi dallo psicologo è ancora visto con sospetto, come un’implicita ammissione di cedimento del proprio equilibrio psichico.
Nella maggioranza dei casi lo psicologo segue persone che riconoscono di avere difficoltà o problematiche (individuali, di coppia, familiari) e che desiderano stare meglio.
La malattia mentale racchiude una grande varietà di sofferenza, da quella più lieve a quella più grave.
Sono generalmente di competenza del medico psichiatra le patologie più serie ed invalidanti


Perché andare dallo psicologo? Mi basta una pillola!
Nella nostra epoca c’è la tendenza ad assumere farmaci come via privilegiata alla guarigione. Spesso dimentichiamo che i sintomi di disagio e sofferenza sono preziosicampanelli d’allarme… “qualcosa non va, dobbiamo prendercene cura!”
Gli psicofarmaci sono estremamente utili in alcune patologie come gravi depressioni, ansia eccessiva, psicosi…, e fondamentali per riacquistare un certo equilibrio, ma è indispensabile non sottovalutare il disagio psicologico sottostante.
Pertanto, è opportuno non affidarsi al “fai da te” ma rivolgersi ad un medico psichiatra che può valutare la necessità di terapia farmacologica e collaborare con lo psicologo, impegnato a comprendere le radici della sofferenza e a fornire strategie di gestione/ risoluzione del malessere.



Perché dovrei pagare uno psicologo quando posso parlare con un amico?
Tutti noi, quando ci sentiamo confusi, sofferenti e in difficoltà, cerchiamo di sfogarci o di trovare supporto e rassicurazione dalle persone care.
Parlare con un amico può alleggerire dubbi o placare il malessere di alcuni momenti, ma non è sufficiente se ci sono problematiche più profonde.
Spesso il familiare o l’amico non riescono ad avere la giusta distanza emotiva perché in qualche modo coinvolti nella situazione; pertanto faticano ad essere obiettivi e ad assumere un atteggiamento critico, arrivando ad alimentare involontariamente la problematica della persona cara.
Lo psicologo offre un aiuto diverso, orientato alla comprensione delle radici dei problemi e alla gestione/risoluzione degli stessi.
La creazione di una solida alleanza terapeutica, la sintonia e la fiducia tra psicologo e paziente, sono fondamentali ai fini di un cambiamento.
Lo psicologo non è e non è bene che diventi un nostro amico, proprio ai fini del successo del percorso terapeutico; è un professionista sinceramente interessato al paziente, che lo affianca in un momento delicato della sua vita ed insieme a lui fa luce sulle sue zone d’ombra.



Come può aiutarmi lo psicologo se non ha vissuto i miei stessi problemi?
Qualcuno potrebbe pensare che lo psicologo, per aiutare la persona a capire e a fronteggiare una situazione di difficoltà, debba necessariamente averla vissuta.
E’ sicuramente importante conoscere la problematica che il paziente porta, ma è fondamentale, in un percorso psicoterapeutico, che il professionista sia empatico e sappia creare una salda alleanza e collaborazione per il conseguimento di un risultato comune.



Lo psicologo non deve avere problemi, altrimenti come può essermi d’aiuto?
E’ assolutamente legittimo che anche lo psicologo abbia le proprie fragilità!
E’ un essere umano e, in quanto tale, imperfetto e limitato.
E’ però fondamentale che in terapia il professionista sia consapevole dei propri problemi e sappia gestirli, per prevenire una possibile interferenza con l’efficacia del lavoro svolto con il paziente.
Lo psicologo dovrebbe, pertanto, sottoporsi ad una psicoterapia personale chiedendo, nei momenti più delicati, uno spazio di supervisione e supporto.
Il terapeuta non è un “tuttologo”; in alcuni casi ha il dovere di inviare il paziente a colleghi specializzati in quella particolare problematica, non approfondita nel proprio percorso formativo ed esperienziale.



Un bravo psicologo, dopo il primo colloquio, è in grado di capire chi sono
Il terapeuta non è un mago né un chiaroveggente!
Non ha poteri soprannaturali per leggere nella mente del paziente.
Lo psicologo raccoglie e dà significato agli elementi che il paziente decide di mostrare di sé, con il linguaggio verbale e non verbale.
La finalità non è certamente quella di curiosare nella vita del paziente ma di guidarlo a comprendere se stesso e le proprie fatiche.



Lo psicologo racconterà in giro le mie cose private
Il professionista ha l’obbligo di mantenere il segreto professionale, in accordo con quanto previsto dal Codice Deontologico degli Psicologi, pena la radiazione dall’Albo.
Quest’obbligo può essere derogato solo in alcuni casi specifici previsti dal Codice, legati all’incolumità del paziente o di terze persone coinvolte.
In tali casi lo psicologo è obbligato ad avvertire le autorità giudiziarie.



Lo psicologo mi darà dei farmaci
Assolutamente no!! Il professionista della salute mentale più competente ed idoneo alla prescrizione di psicofarmaci è il medico psichiatra.
Nessuno psicologo o psicoterapeuta, a meno che non abbia conseguito anche il titolo di laurea in medicina, può prescrivere medicinali, pena il reato di abuso di professione.